PER UN’ERITREA DEMOCRATICA E GIUSTIZIA PER I NUOVI DESAPARECIDOS CONFERENZA STAMPA
PER UN'ERITREA DEMOCRATICA E GIUSTIZIA PER I NUOVI DESAPARECIDOS CONFERENZA STAMPA VENERDI’ 28 NOVEMBRE h.11.30, SALA STAMPA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI VIA DELLA MISSIONE, 4. ROMA Comunicato Il 28 Novembre 2014 si terrà alla Farnesima una conferenza ministeriale per lanciare un
PER UN’ERITREA DEMOCRATICA E GIUSTIZIA PER I NUOVI DESAPARECIDOS
CONFERENZA STAMPA
VENERDI’ 28 NOVEMBRE h.11.30,
SALA STAMPA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI
VIA DELLA MISSIONE, 4. ROMA
Comunicato
Il 28 Novembre 2014 si terrà alla Farnesima una conferenza ministeriale per lanciare un dialogo rafforzato tra il Corno d’Africa e lo Stato Italiano, promosso dal Ministero degli Affari Esteri
e Cooperazione Internazionale italiana, a cui prenderà parte anche il regime eritreo di Isaias Afewerki.
RESPINGIAMO LA PRESENZA DI RAPPRESENTANTI DELLA DITTATURA ERITREA SUL TERRITORIO ITALIANO ED OGNI FORMA DI COLLABORAZIONE TRA LO STATO ITALIANO E LO STATO ERITREO
Il regime di Isaias Afewerki, al potere dal 1993, ha cancellato ogni forma di libertà, diritti civili e politici.
Qualsiasi tentativo di opposizione – nel Paese e all’estero – viene liquidato come “provocazione”.
Oltre a sopprimere libertà e diritti, il regime ha fatto dell’Eritrea uno dei Paesi più poveri del mondo.
La carestia che ha investito il Corno d’Africa nel 2010 è stata devastante, ma Asmara ha negato l’emergenza e
rifiutato gli aiuti internazionali per ragioni politiche e di “prestigio”, costringendo la popolazione a sofferenze
enormi.
L’Eritrea è stata isolata da quasi tutti i governi democratici, che hanno interrotto i rapporti diplomatici
contestando al regime la violazione sistematica dei diritti umani.
Le proteste contro il regime si moltiplicano sia in Eritrea che all’estero tra le migliaia di rifugiati della diaspora.
L’esodo dal Paese è così massiccio e crescente che ormai un eritreo su cinque vive altrove.
E il 30% dei circa 150 mila profughi sbarcati quest’anno in Italia proviene dall’Eritrea.
Chiediamo che il “Processo di Khartoum” non impedisca al governo Italiano di esprimersi altrettanto decisamente, con la condanna del regime unita ad un’azione di aiuto al popolo eritreo in fuga.
Nella diaspora dei fuggitivi esiste un’altra Eritrea che combatte civilmente e pacificamente contro il regime dittatoriale per realizzare la transizione del proprio Paese verso la democrazia e la dignità.
Questa Eritrea, fatta di giovani e di persone che cercano nella democrazia il rispetto delle proprie vite, esprimerà eticamente e dignitosamente il suo dissenso nei confronti della barbarie di quel governo – responsabile, tra l’altro, di sostenere il terrorismo internazionale.
L’Italia stia al fianco degli Eritrei Democratici nella lotta di Liberazione contro la dittatura e la violazione dei diritti umani, in Eritrea come in ogni altra parte del mondo.
Per dire un forte NO a qualsiasi forma di appoggio istituzionale al governo eritreo, responsabile di detenzioni arbitrarie, torture e sistematica negazione della libertà di espressione e religione.
Intervengono:
Enrico Calamai, Portavoce della Campagna “Giustizia per i nuovi desaparecidos”
Tsegehans Weldeslassie, Comitato “Giustizia per i nuovi desaparecidos”
Erasmo Palazzotto, Comitato Africa della Commissione Affari Esteri
Don Mussie Zerai, Presidente dell’Agenzia Habeshia
Sefaf Siid Negash, Eritrean Youth Solidarity for National Salvation, Coordinamento Eritrea Democratica
Ribka Sibahtu, Coordinamento Eritrea Democratica
Simona Sinopoli, Avvocato ASGI e ARCI
Si prega di considerare la presente come invito.
Report Nazioni Unite e articoli dalla stampa italiana:
www.hrw.org/world-report/2013/country-chapters/eritrea
www.amnesty.org/en/region/eritrea/report-2013
www.securitycouncilreport.org/atf/cf/%7B65BFCF9B-6D27-4E9C-8CD3-CF6E4FF96FF9%7D/s_2013_440.pdf
www.popoli.info/EasyNe2/Primo_piano/Eritrea_regime_fiscale.aspx
Cordiali saluti.Coordinamento Eritrea Democratica